"Oggi c’è un bel cielo ed è un po’ un peccato chiudersi in studio. Luce
artificiale e niente finestre. Porte imbottite e vetri doppi. Pannelli e
legno dovunque. È dal ’68 che lo faccio. Quarantacinque anni. Non avrei
mai pensato di arrivare fin qua. Stavolta poi meno che mai. In quanti
momenti ho creduto di fermarmi. Di arrestare il cammino. E invece,
ancora una volta, sono stato io ad essere arrestato e portato in uno
studio. A scontare la dolce pena di fare musica. E in mia difesa ho
poche parole. "
martes, 7 de mayo de 2013
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